Alluvione un anno dopo – “Noi della Libertas Atletica, organizzati in squadre di spalatori fatte da istruttori, dirigenti, atleti, genitori e bambini”

“Non più salti, lanci e corse, non più tecnica e ripetuti, ma tanta forza per combattere fango e disperazione.  Forlì chiama, la Libertas risponde”

FORLI’TODAY del 29 aprile 2024 ore 10:02

ALLUVIONE, PER NON DIMENTICARE: Il 16 maggio del 2023 la Romagna si trovò nel giro di poche ore nel dramma dell’alluvione. ForlìToday raccoglie e pubblica i ricordi e le testimonianze dei lettori su quanto accadde in quei giorni. Lo scopo è di costruire e mantenere viva la memoria collettiva su quei fatti.

Romagna mia … non ti potrò scordar casetta mia … quando ti penso, vorrei tornare dalla mia bella, al casolare”. Non è un caso che nel più originale dei testi scritti sulla nostra terra, in così poche parole siano presenti due significativi riferimenti al focolare domestico, luogo sacro per ogni romagnolo, violato dal maltempo nel maggio 2023: case inondate dalla piena del fiume, casolari isolati da frane e smottamenti. Romagna colpita e affondata? Beh colpita certamente, affondata (nel fango) pure. Ma in questa tragica “battaglia navale” con il meteo, la Romagna e i romagnoli ne sono usciti fieri, uniti, mai domi, né tanto meno sconfitti.

Infatti si sono immediatamente mobilitati come non era minimamente immaginabile e in breve tempo le zone colpite pullulavano di volontari, senza distinzione di sesso, età, classe sociale, etnia culturale linguistica o religiosa, in una massa indistinguibile color fango, accomunati dalla medesima affinità: rendersi utili, decisi a dare una mano alle persone bisognose di solidarietà e soprattutto di braccia. Erano i nostri angeli del fango, o meglio “i burdel de paciug”, perché da buoni romagnoli fieri ma anche un tantino permalosi, non potevamo prendere in prestito altre definizioni e persino in questa difficile situazione dovevamo avere la nostra inconfondibile identità.

Anche la Libertas Atletica Forlì è scesa in campo, ma non si trattava del “Gotti”, il tempio sacro degli allenamenti. In breve tempo sono state organizzate squadre di spalatori composte da tecnici, istruttori, dirigenti, atleti, genitori e persino bambini. Le variopinte brigate bianco-rosse con guanti, stivali, ramazze, pale, ma anche con tanta allegria, si sono recate nelle zone colpite dall’alluvione in diversi punti della città, talvolta in più luoghi contemporaneamente, portando speranza e fiducia nel futuro. Non più salti, lanci e corse, non più tecnica e ripetuti, ma tanta forza per combattere fango e disperazione.  Forlì chiama, la Libertas risponde! Eccoli i nostri eroi infangati, stanchi, ma sempre sorridenti. Immagini eloquenti, senza parole, senza commenti … per non dimenticare.