Questo Covid ha messo in ginocchio l’atletica internazionale. Sarebbe stato l’anno delle Olimpiadi di Tokio, sarebbe stato l’anno dei Mondiali under 20, ma in questo strano 2020 l’attività nazionale è stata salvata. La città di Grosseto, con un impianto davvero invidiabile, da venerdi a domenica scorsi ha fatto da palcoscenico al futuro dell’atletica italiana con gli Junior under 19 e le Promesse under 23 per il titolo più ambito, quello di Campione d’Italia.
La città di Forlì è forte di una tradizione romagnola iniziata nel 1955 quando il forlivese Raffaele Bonaiuto il giorno dell’inaugurazione del Campo Scuola, l’attuale Campo C. Gotti, fece a soli 17 anni il record italiano assoluto di lancio del giavellotto allora anche record mondiale dei diciassettenni e primo giavellottista a superare i 70 metri in Italia, tradizione poi confermata con Giuliana Amici, prima donna a superare i 50 metri, collezionando titoli e primati italiani e con una carriera sportiva davvero invidiabile. Una scuola che ha sfornato generazioni di forti giavellottisti e continua a farlo.
A Grosseto, la Libertas Atletica Forlì, ha fatto già un record, presentandone tre nella stessa pedana, quella degli under 23. Tutti hanno lanciato molto forte: Francesco Bertozzi si è classificato quinto con 60.72 metri, Matteo Castelvetro ottavo con 57.30 metri e Giovanni Benedetti 13esimo con 50.78 metri. Ma c’è anche un quarto atleta con i colori bianco rossi forlivesi che ha onorato la tradizione, prendendosi gli applausi del pubblico. Lo Junior Francesco Amici, alla sua nona gara del decathlon, è stato protagonista nella pedana del giavellotto, allungando il personale a 54.26 metri: sommando i punti delle sue dieci fatiche si è classifica nono, ma questa è un’altra storia da raccontare.