Francesco Amici, forlivese di 19 anni, neodiplomato col massimo dei voti, iscritto al primo anno di Scienze Motorie, è uno dei più forti atleti forlivesi che da quattro anni veste con onore la maglia biancorossa della Libertas Atletica Forlì. Questo 2020 è stato un anno ricco di soddisfazioni, ma anche pieno di incertezze per un futuro sportivo fortemente condizionato dalle restrizioni imposte dall’emergenza Covid. Francesco ha ottenuto il “minimo “ per partecipare ai Campionati Italiani Juniores, che quest’anno si svolgeranno a Grosseto, in diverse discipline. Potrebbe scegliere di partecipare a diverse gare individuali eppure il giovane atleta non ha dubbi. La sua sfida ha un nome, anzi una filosofia: il decathlon!
Ma cos’è esattamente il decathlon? Prove multiple, così vengono definite le 10 gare in modo fin troppo semplice e riduttivo. Ma sarebbe più corretto definirlo come lo sport estremo dell’atletica leggera. In ambito sportivo il decathlon ha delle analogie con l’Ironman, non tanto per il numero di gare (10 rispetto a 3), ma per la tenacia e la resistenza degli atleti e per la partecipazione del pubblico che negli ultimi metri in prossimità del traguardo accompagnano incitando questi eroi allo stremo delle forze. Esaltandoli per aver dato tutti se stessi, per aver resistito alla fatica dei muscoli, per aver mantenuto la concentrazione e la determinazione per concludere le gare con le braccia sollevate per la soddisfazione di avercela fatta. Ancora una volta.
Nel decathlon le gare sono 10 suddivise in due giornate: 4 gare di corsa veloce e resistenza (100, 400, 110hs e 1.500), 3 salti (lungo, alto e asta), 3 lanci (peso, disco e giavellotto). Il risultato ottenuto in ogni gara determina un punteggio e la somma dei punti ottenuti nelle dieci gare farà emergere il vincitore. In questa disciplina estrema l’importante non è eccellere in una singola specialità, ma dimostrare capacità tecniche in tutte le discipline. Bisogna correre veloce, saltare più in alto e lanciare molto lontano. Caratteristiche fanno del decatleta in assoluto l’atleta completo per eccellenza, forte, reattivo, resistente, senza eguali nel panorama sportivo non solo dell’atletica e impongono preparazione continua, sacrificio, costanza.
Ma torniamo al forlivese Francesco Amici. Cresciuto in una famiglia dove ha respirato atletica fin da piccolo, a 14 anni, ama ogni disciplina e inizia a gareggiare in più specialità. Ben presto decide, con un briciolo di incoscienza, di diventare decatleta. Le capacità non gli mancano e in poco tempo diventa leader indiscusso in regione. Partecipa a diversi campionati italiani indoor e open, collezionando ben auguranti piazzamenti e ottimi risultati.
Venerdì 18 e sabato 19 settembre l’atleta forlivese è così a Grosseto insieme ai migliori 23 specialisti delle prove multiple juniores e ad altri centinaia di atleti tra i migliori in Italia. È il suo obiettivo agonistico dell’anno. Nel campo di riscaldamento ritrova i suoi avversari, già compagni di fatica nelle passate edizioni, legati dal vincolo nobile della disciplina, unica nel suo genere. Sono le 9,30, lo starter li invita a posizionarsi sui blocchi di partenza e spara. Parte la prima serie, è quella dei primi 8 decatleti con l’accredito migliore sui 100, sono i più veloci e Francesco è lì.
La corsa è leggermente contratta, l’infortunio proprio alla prima gara agli Italiani di Mantova 2019 aleggia minaccioso, Francesco resiste e corre i 100 metri in 11”62 a due centesimi dal personale. E’ solo l’inizio, la lotta continua. Si passa alla pedana del salto in lungo. Nei tre salti a disposizione Francesco stacca molto lontano dalla battuta, lasciando in pedana almeno 35-40 cm. Sono troppi e conclude con un modesto 6.01m. Il sole è alto nel cielo, ma i decatleti non si fermano. Li aspetta la terza gara: il lancio del peso. Per il nostro decatleta questa è una delle sue migliori gare e supera la linea dei 12 metri incrementando il primato personale di quasi un metro.
Si passa poi al salto in alto, lo stacco è meno brillante del solito e Amici si ferma a quota 1.65, 10 cm sotto il suo primato. La prima giornata volge al termine, ma bisogna affrontare la quinta gara della giornata: i 400 m. Per Francesco le aspettative sono ottime perché ha un buon tempo di personale ed infatti, come è già successo nei 100, parte nella prima serie, quella dei più forti. Ma le brutte sorprese non sono finite. Dopo neanche 80 metri è evidente che qualcosa non va. Francesco rallenta, le gambe non girano, corre quasi frenato. Viene nettamente distaccato, è in evidente sofferenza e arriva al traguardo praticamente di passo, flagellato da feroci crampi ai polpacci. Il crono dice 56”75 un risultato che lo fa precipitare in 19esima posizione.
I fantasmi del ritiro ora lo assalgono inquietanti. Ma lui non si rassegna e si affida alle mani del fisioterapista. La notte di riposo riaccende la speranza di continuare il decathlon. Francesco ha deciso e non molla. Si presenta ai blocchi di partenza dei 110 ostacoli. È una gara molto tecnica dove la velocità talvolta non basta, ma servono soprattutto ritmo e frequenza. Affrontarla in condizioni non ottimali può compromettere il punteggio, perché la paura di agganciare un ostacolo e cadere, è uno dei timori più ricorrenti nei decatleti. Francesco corre col freno a mano inserito, ma taglia il traguardo con un discreto tempo di 16”19 a pochi centesimi dal record personale. Il punteggio è buono, risale la classifica di qualche piazzamento e continua il suo campionato italiano.
Nella settima gara i decatleti si cimentano nel lancio del disco dove la tecnica rotatoria talvolta comporta difficoltà e l’attrezzo finisce in rete, ma non per Francesco che ottiene il suo personale con 35.86, una delle migliori prestazione della giornata. Si torna nei salti con l’asta, una specialità difficile ma che l’atleta forlivese affronta con la giusta determinazione, eguagliando il suo personale con 3,60 metri. Finalmente, a 22 ore dall’inizio della sfida delle prove multiple, arriva l’appuntamento con la nona gara: il lancio del giavellotto. E’ una specialità che è nel suo dna, d’altronde Francesco è un Amici e il giavellotto è nel dna della famiglia, del babbo Pierangelo, del fratello Nicolò e ovviamente della zia campionessa Giuliana. La spallata è di quelle rabbiose, che fanno schizzare l’attrezzo in aria come un missile per poi finire il suo volo a 54.26 metri, migliorando nettamente il personale con tanti punti da sommare. Dopo il giavellotto l’atleta forlivese continua la risalita in classifica ed è ottavo.
Ultima gara, i 1500 m. Per i decatleti è quella della disperazione, quella che tutti temono perchè pochi terminano i 1.500 in piedi. Il cronometro si ferma per l’atleta forlivese a 5’02”51 lontano dal personale, ma gli consente di arrivare ad una manciata di punti dai 6.000 obiettivo della stagione: termina il decathlon nono con 5.966 punti.
La prestazione eccellente nel giavellotto, ottenuta peraltro con la fatica di 8 gare precedenti, gli avrebbe consentito nella gara individuale degli specialisti junior, di accedere alla finale classificandosi settimo in Italia, certamente con tanta fatica in meno, ma senza condividere l’indimenticabile esperienza di un decathlon con altri 22 eroi. Bastava guardarli tutti insieme a petto fieramente nudo, mostrare al pubblico incitante la potenza dei loro muscoli. Non abbiamo dubbi che il futuro di Francesco continuerà nell’affascinante mondo delle prove multiple e questa sarà un’altra storia da raccontare.